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La regina di Saba e Salomone
L’immagine che negli anni è diventata il riferimento iconografico della sezione UCIIM di Trieste è “l’incontro di Salomone con la regina di Saba” che, nell’interpretazione che ne dà Gianfranco Ravasi (Approfondimenti della Bibbia, Famiglia Cristiana) agli occhi di Cristo diviene l’emblema della ricerca universale della verità e della luce.
- Questa stampa, omaggio della sezione di Arezzo in occasione del Congresso 1992, riproduce una scena del ciclo di affreschi della chiesa di san Francesco di Arezzo.
Terminato verso il 1465, è una splendida testimonianza della potenza e grandiosità figurativa di Piero della Francesca. I gesti misurati, la salda volumetria delle figure, ed il rigore della struttura compositiva rendono la scena volutamente solenne. I colori delle vesti sono armoniosi, e tutti i personaggi sono immersi in una chiara luminosità.
- Fotografia di una tempera su tela del XX sec. di provenienza ignota. L’opera, il cui originale è di grande dimensione (160 X 80), è stato esposto a Venezia, Ca’ Foscari, in occasione della mostra “Nigra sum sed formosa, Sacro e bellezza nell’Etiopia cristiana”, marzo-maggio 2009, visitata dalla sezione di Pordenone e Trieste.
Il brillante cromatismo, unitamente alla resa grafica semplice ma efficace, ne fanno un’opera di vivace sapore narrativo, tangibile testimonianza del tuttora profondo radicamento del cristianesimo nell’antica Abissinia.
- Una formella del portale del battistero di Firenze, capolavoro di Lorenzo Ghiberti ed una delle opere più significative del Rinascimento fiorentino.
Il linguaggio è semplice ma molto colto, i personaggi si muovono con naturalezza nello sfondo ricco di citazioni che spaziano dall'arte classica a quella gotica. Le figure principali sono rese ad alto rilievo, mentre l’occhio è condotto in profondità dai leggerissimi trapassi spaziali, che sfruttano al massimo le potenzialità illusionistiche dello stiacciato. L’opera è già di stile moderno, ma non ancora rivoluzionaria. Permane un gusto tardogotico nell’attenzione al dettaglio minuto e nella definizione delle figure con linee ondulate ed eleganti.
- Riproduzione di una pagina di un manoscritto etiope del XV sec. proveniente dalla Biblioteca nazionale di Parigi, esposto a Gerusalemme, Torre di David.
Prevale la figura del re Salomone, sia per dimensione che per ricchezza delle vesti; la Regina resta in secondo piano. Le tinte sono sobrie, tutte giocate sulla gamma del giallo, ocra, marrone.
La regina di Saba offre doni a Salomone, di Bonifacio de' Pitati, detto Bonifacio Veronese.
L'opera, un olio su tela, proprietà delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, è visibile sulla parete sinistra della Sacrestia della Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a Venezia. Realizzata nei primi decenni del Cinquecento (1507-1533), è pienamente rinascimentale, i colori ricchi e variegati, l'atmosfera serena. L'incontro tra i due sovrani è ambientato a Venezia che si vede sullo sfondo.
Storia di Salomone e della regina di Saba, ciclo di tre arazzi fiamminghi del Seicento
Sala degli Arazzi, ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, Venezia
Come da tradizione, il soggetto tratto dalla storia sacra è liberamente reinterpretato in chiave tardo rinascimentale. Superato il goticismo dei secoli precedenti, tutte e tre le scene sono impostate prospetticamente: le figure principali in primo piano e gli elementi architettonici sullo sfondo. Particolare suggestione è conferita dal gusto fiammingo per l’affollamento delle figure, lo sfarzo delle vesti dei protagonisti, la cura dei dettagli naturalistici, la finezza e ricchezza della cornice.